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L'arrivo in Tanzania
Si parte !!! Da
Genova a Milano Malpensa in auto a metà pomeriggio del 19 agosto; con
Stelvio iniziamo l'avventura ed arrivati in aereoporto con buon anticipo
abbiamo il tempo per mangiare prima di metterci in attesa dell'imbarco e
prendere il volo che in poco meno di sette ore ci porterà ad Addis
Abeba; in Etiopia arriviamo al mattino e ci mettiamo in attesa del
successivo volo. Nell'attesa si iniziano a vedere altre persone che
faranno il nostro stesso itinerario e con identiche speranze: zaini ed
abbigliamento fanno capire dove andranno. Altre due ore e mezza di volo
per arrivare in Tanzania, all'aereoporto di Kilimanjaro: il nome aiuta
nel sentire l'atmosfera del trekking; all'arrivo occorre compilare due
moduli con diversi dati, compresi quelli su possibili malattie e viene
controllato il libretto delle vaccinazioni, in particolare se è stata
fatta quella per la febbre gialla. Nelle settimane precedenti al nostro
arrivo aveva iniziato a diffondersi in alcuni stati dell'Africa il virus
dell'ebola e si capisce il motivo di ulteriore attenzione anche per le
vaccinazioni. L'aereoporto non è molto grande ma pulito ed ordinato;
dopo il ritiro dei bagagli restiamo in attesa della persona che verrà a
prenderci per portarci al lodge della Kili Expedition. Aspettiamo poco
più di quanto pensassimo, ma avremo il tempo per fare tutto e con grande
soddisfazione.
Il tragitto in auto
(la guida è all'inglese, a destra) dura circa due ore ed abbiamo la
possibilità di iniziare a vedere un pò del vasto paesaggio; la strada è
un lunghissimo rettilineo accanto alla quale si trovano case, posti dove
si vendono bevande, botteghe di vario genere, campi di mais. Si vedono
tanti studenti con la divisa della scuola, che tornano a piedi a casa
dopo la giornata di studio.
Ed ecco l'incontro
con Faustin Meela, il direttore dell'agenzia, che ci accoglie con grande
simpatia e cortesia e con lui facciamo una breve sosta ad un bar
iniziando a fare conoscenza prima di ripartire verso il lodge. Vediamo
altre coltivazioni di mais e banane, prima di lasciare la strada
asfaltata e immetterci in uno sterrato dove l'auto ha diversi sobbalzi
ma il percorso è breve ed arriviamo al lodge dove sistemiamo lo zaino ed
il borsone. E' una bella struttura con molto verde e spazio per potere
stare in relax e tranquillità, e dopo tante ore di viaggio è quello che
ci vuole.
Sistemiamo lo zaino e borsone con quanto servirà nei giorni successivi, lasciando alcune cose dell'abbigliamento in camera perché non serviranno durante il trekking; subito dopo si va a fare una brevissima passeggiata poco sopra alla struttura potendo vedere il monte che nei prossimi giorni sarà spesso davanti agli occhi.
Sentiamo per la prima volta la parola "pole" (lento, adagio) che ci accompagnerà per tutti i prossimi giorni; impariamo anche karibu, che significa benvenuto o grazie a seconda della circostanza. Aspettavamo l'arrivo del gruppo di Brescia ma li incontreremo il mattino successivo e dopo la cena andiamo subito a dormire: sono state ventiquattro ore piene con il viaggio, ed il riposo è necessario per iniziare bene il trekking.
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