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Monte Ararat (m.5165)

Data 25/8/2013

E' il giorno della salita ! la sveglia arriva puntuale all'1.00 e purtroppo porta una brutta sorpresa perché una nostra amica è stata male nella notte ed ha la febbre molto alta, per cui non potrà venire: una beffa incredibile dopo tanti mesi passati ad aspettare tutti insieme questo momento. C'é dispiacere per questo ed a colazione non si parla molto, capiamo quanto sia doloroso per lei dovere rinunciare ma pensiamo che saliremo anche per lei, anche se questo, purtroppo, non cambia la situazione; alle 2.00, puntuali come sempre, iniziamo a camminare con le frontali e passo regolare scandito da Rohat, la nostra guida. Lo seguiamo bene e ogni tanto controlliamo la quota mentre piano piano si inizia a vedere un pò del chiarore dell'alba; facciamo una prima sosta, dopo la quale iniziamo ad intravedere le luci di un gruppo che ci precede. Ancora un pò di salita e raggiungiamo e superiamo questo gruppo, che è più numeroso di noi e per questo procedono leggermente più piano; intanto la quota continua a salire ed è una bella sensazione, insieme alla luce dell'alba che si fa più forte, come il vento che ci ha accompagnato per quasi tutta la salita. Guardando verso il basso si vedono le luci della città.
Arriviamo a quota m.4900 circa dove inizia la neve, così effettuiamo la sosta per mettere i ramponi ed anche mangiare qualcosa; ormai vediamo bene la meta e non manca più molto. Entriamo nel tratto innevato e con passo regolare e non veloce, procediamo metro dopo metro fino al crinale sul quale si trova la vetta: ci siamo !!!! una grande soddisfazione per tutti ed un pensiero per la nostra amica che non è potuta essere con noi. Iniziano le rituali foto di vetta e qualcuna di "dedica"; restiamo in cima per circa venti minuti con il vento che soffia sempre molto forte, ma riusciamo a fare un buon numero di fotografie.
Inizia la discesa e lo sguardo va spesso alla vetta raggiunta da poco e pensata per tanto tempo, ma il tempo non permetteva di stare ancora per molto così raggiungiamo la fine della neve e togliamo i ramponi. Piano piano scendiamo verso il campo (2h 30' circa), dove troviamo la nostra amica che sta un pò meglio; si fa una sosta bevendo del the ed iniziamo la lunga discesa che ci porterà fino a quota m.2400.
Da una parte saremmo voluti restare ancora sulla vetta ma dall'altra sappiamo che si deve scendere e rientrare ai campi; al campo 2 sistemiamo zaino e borsa che sono nuovamente caricati sui cavalli insieme alle tende, mentre resta ancora la tenda della cucina ed un'altra utilizzata per l'organizzazione del campo: saranno smontate al termine della stagione. Lungo la discesa incontriamo altri gruppi che salgono insieme ai loro cavalli, mentre un gruppo russo porta da solo tutto il materiale. Arriviamo al campo 1 ed effettuiamo una nuova sosta, provvidenziale visto che siamo già scesi di 1700 metri; nel frattempo sull'Ararat è arrivata una nuvola pomeridiana che avevamo notato anche nei giorni precedenti. Dopo un pò ripartiamo e notiamo che le tende degli allevamenti incontrati all'andata sono già state tolte. Terminiamo la lunga discesa ed approfittiamo per un breve ristoro con dell'anguria prima di caricare tutto sul pullman; la strada sterrata ci fa compiere i "soliti" sobbalzi ai quali ci eravamo abituati all'andata e che fanno parte del trekking: l'arrivo sull'asfalto è gradito ed ancora più quello in albergo a
Dogubayazit, dove una doccia è attesa per togliere polvere e parte della stanchezza.
La giornata termina con la cena in un tipico locale ed un bel sonno: è stata una giornata lunga per tutti, ma piena di soddisfazione.


Prime luci




La vetta più vicina

A m.5165 !!!

Una dedica

La cima

Si inizia a scendere


Difficoltà  F

Dislivello m.1000
(da campo2)

Tempo di salita 4h30'

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