Mweka Gate (Kilimanjaro)

Data 26/8/2014

Il giorno conclusivo del trekking inizia al consueto orario per la colazione dopo la quale iniziamo a scendere; notiamo la grande voglia in particolare dei portatori di tornare presto verso casa, ed è comprensibile dopo tanti giorni di fatica.

Il sentiero si sviluppa all'interno della foresta pluviale come nel primo giorno del trekking e ci godiamo ancora il paesaggio incrociando altre persone che invece salgono ed iniziano il loro trekking. Li salutiamo dicendo loro "jambo", parola imparata in questi giorni che corrisponde al nostro ciao.

Si arriva al Gate di uscita: da una parte il desiderio di riposare e dall'altra di tornare ancora in vetta, ma meglio non esagerare perché abbiamo avuto già molto e la soddisfazione del trekking è enorme. Dopo la firma il registro di arrivo c'é il tempo per riposare e scrivere sul "libro di vetta" o meglio sul libro dei visitatori, una breve impressione del trekking anche se servirebbe molto più spazio. Nell'attesa della partenza viene preparata una merenda, dopo la quale le guide e parte dello staff inizia a danzare e cantare le strofe che già nei precedenti giorni avevano accompagnato il cammino; una bella sorpresa ! poco dopo saliamo sul pullmino con zaini e borse in direzione lodge. Durante il tragitto si vedono le grandi piantagioni di mais, caffè e banane ed ancora i negozi disseminati lungo la strada, alternati a case e strutture scolastiche. Arrivati al lodge sistemiamo gli zaini ed arriva anche il tempo per una doccia; Andrea, Federico, Francesco e Matteo vanno ancora a vedere una cascata e rientrano in tempo per la cena, mentre con Stelvio restiamo al lodge dove c'è tutto il tempo per preparare alcune foto da lasciare a Faustin.

Arriva la cena e la consegna dei diplomi: sembra una cosa banale o frivola, ma invece ci si tiene moltissimo perché rappresenta un bel ricordo. Ancora qualche scambio di parola e si va a dormire con il sonno che arriva immediato e sicuramente bene conciliato dal ricordare quanto è avvenuto nei giorni precedenti.

Dal punto di vista tecnico, il trekking non ha presentato difficoltà, trattandosi di escursioni più o meno lunghe; la parte importante è legata alla quota, dove già oltre i 4000 metri potrebbero esserci dei problemi, per cui potrebbe essere utile fare qualche salita sulle nostre Alpi a 3500-4000 metri, dormendo sopra i 3000 metri.

Abbiamo usato abbigliamento ed attrezzatura come per le escursioni e salite su neve fatte durante l'anno; a parte il giorno della vetta è stato sufficiente indossare abbigliamento da escursionismo con più o meno strati a seconda della temperatura.

Il giorno della vetta abbiamo utilizzato pantaloni da quota con calzamaglia e scarponi da neve, perché con quelli da trekking può esserci il rischio di sentire molto freddo ai piedi, specie se ci fosse neve come in questa occasione; con Stelvio avevamo anche i ramponi che non sono serviti ma che è utile portare.

Alla notte la temperatura si abbassa di molti gradi, ed il sacco a pelo deve avere le caratteristiche per dormire senza ovviamente patire il freddo; un valore di "confort" tra -5 e -10 è buonissimo per questo trekking. Consigliati ed utili sono i bastoncini, come anche un adeguato ricambio di maglie e calze, frutta secca o disidratata e comunque quello che si è abituati a mangiare durante le proprie escursioni; quelle descritte sono indicazioni generali che vanno adattate alle caratteristiche di ognuno, mentre sulle medicine occorre fare riferimento al proprio medico.

E' stato tutto molto bello, sia come escursione sia per le persone, ed è difficile scegliere un momento piuttosto di un altro, ma indubbiamente vedere il cartello della vetta e raggiungerlo è stato memorabile.

Giorno precedente

Giorno successivo

Inizio